I vincitori della XIII edizione del Premio Moretti

da | Set 15, 2017

La Giuria del Premio Moretti, composta da Gian Luigi Beccaria, Franco Contorbia, Renzo Cremante, Giulio Ferroni e Pier Vincenzo Mengaldo ha designato i vincitori della XIII edizione del Premio Moretti, un concorso unico in Italia riservato alla filologia e alla critica letteraria.

Il Premio è organizzato da Casa Moretti del Comune di Cesenatico con il contributo dell’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia Romagna e di OROGEL e il patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, e si avvale dei media partner PUBLISOLE e TELEROMAGNA.

Anche in questa biennalità, datata 2015-2017, le opere inviate hanno definito un panorama d’eccellente valore in un ambito di studio che mostra una grande vivacità.

Per la prima sezione, riservata alla «Filologia», la Giuria ha assegnato il premio ad Emilio Torchio per l’opera:

Giosue Carducci, Rime nuove, edizione critica a cura di EMILIO TORCHIO, Modena, Mucchi, 2016,

con la seguente motivazione:

L’edizione critica delle Rime Nuove (1861-1887), il libro che segna il passaggio decisivo dell’esperienza poetica carducciana, dalla stagione fiorentina degli Juvenilia alla sperimentazione bolognese, si distingue per la capacità del curatore di mettere ordine nella ricchissima tradizione manoscritta e a stampa dei testi confluiti nella raccolta, per l’allestimento rigoroso dell’apparato delle varianti, per la trascrizione e l’analisi tanto ardua quanto approfondita degli autografi. Le intelligenti cure filologiche e le antenne critiche di Emilio Torchio permettono di ricomporre l’architettura della raccolta e di seguire passo passo l’intero percorso elaborativo di capolavori carducciani depositati a lungo persino nella memoria scolastica da Pianto antico a Davanti San Guido.

Nella cinquina dei finalisti sono state segnalate per la notevole qualità anche i volumi:

– Il libro di Luigi Peruzzi, saggio introduttivo, testo critico e commento a cura di Gennaro Ferrante, Napoli-Bologna, Istituto Italiano per gli studi storici – Il Mulino, 2016;
– Giovanni Boccaccio, Caccia di Diana, a cura di Irene Iocca, Roma, Salerno, 2016;
– Ventura Monachi, Sonetti, edizione critica e commento a cura di Selene Maria Vatteroni, Pisa, ETS, 2017;
– Francesco Venturi, Genesi e storia della «Trilogia» di Andrea Zanzotto, Pisa, ETS/Mod, 2016.

Per la seconda sezione riservata alla «Storia e Critica Letteraria», la giuria ha conferito il premio ad Elisa Donzelli per il volume:

ELISA DONZELLI, Giorgio Caproni e gli altri. Temi, percorsi e incontri nella poesia europea del Novecento, Venezia, Marsilio, 2016,

con la seguente motivazione:

Nel volume premiato Elisa Donzelli accoglie una serie di avvincenti sondaggi intorno alla “cultura” di Caproni, condotti anche grazie alla sistematica esplorazione di alcuni importanti archivi letterari e stranieri, a partire, naturalmente, dall’archivio e dalla biblioteca di Giorgio Caproni.
Ne emerge una sfaccettatissima, pluriprospettica e per molti versi inedita immagine delle relazioni italiane di Caproni (con Diego Valeri, Mario Luzi, Vittorio Sereni) e, insieme, della sovracuta curiosità che fin dagli anni di apprendistato Caproni ha manifestato per gli aspetti e le forme della contemporanea poesia europea, da Jouve a Char, da Machado a Lorca.
Il risultato più nuovo e sicuro dell’indagine di Elisa Donzelli va ravvisato nell’acuta, capillare ricostruzione di rapporti culturali e intertestuali che consente, tra l’altro, di retrodatare a una stagione eccezionalmente alta (l’anno 1935) la prima epifania della Bestia, una tra le figure capitali della grande poesia di Caproni.

Oltre al volume vincitore, anche per questa sezione, la Giuria ha ugualmente voluto segnalare il valore delle seguenti altre opere finaliste:

– Valerio Camarotto, Leopardi traduttore. La poesia (1815-1817) e La prosa (1816-1817), Macerata, Quodlibet, 2016;
– Sibilla Destefani, L’anticiviltà. Il naufragio dell’Occidente nelle narrazioni della Shoah, Sesto San giovanni (MI), Mimesis Edizioni, 2017;
– Luca Fiorentini, Per Benvenuto da Imola. Le linee ideologiche del commento dantesco, Bologna, Il Mulino, 2016;
– Giacomo Morbiato, Forma e narrazione nella Camera da letto di Attilio Bertolucci, Padova, Libreria Universitaria, 2016.

Il Premio alla Carriera è stato assegnato all’unanimità ad ALFREDO STUSSI.

Alfredo Stussi, professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa, è uno dei nostri maggiori filologi, storici della lingua e della letteratura italiana antica e moderna. Si è occupato dello studio degli antichi volgari, di critica del testo, di letteratura italiana e culture regionali, di dialetto e di poesia dialettale in particolare di Romagna. È anche autore di eccellenti manuali di filologia italiana di larga circolazione nelle nostre università. Per i suoi lavori di altissimo valore e rigore scientifico, la Giuria del Premio Moretti ha deciso di conferirgli il Premio alla Carriera.

La cerimonia di consegna avverrà sabato 28 ottobre alle ore 18 nel Teatro Comunale di Cesenatico.

Info: casamoretti@cesenatico.it

SCHEDE

Il Premio Moretti

Con la XIII edizione il Premio Moretti tenuto a battesimo nel 1993 dall’allora ministro dei Beni Culturali Giovanni Spadolini, che fu anche amico personale di Marino Moretti, si consolida quale riconoscimento prestigioso per gli studi. Dedicato ai giovani critici, perché si ritiene determinante propiziare e incoraggiare il lavoro di studiosi alle prime prove, in questi anni sono passati molti esordienti che poi hanno confermato il riconoscimento ricevuto a Cesenatico avviando una brillante carriera di docenti e ricercatori nelle università italiane e straniere. Non manca tuttavia il riconoscimento a quanti rappresentano i pilastri della critica che ha permesso di chiamare a Cesenatico maestri quali De Robertis, Segre, Raimondi, Blasucci, ecc..
Saper riconoscere ciò che di meglio appare di nuovo, nel solco di una tradizione ricca e prestigiosa: questo il lavoro svolto dal Premio Moretti e garantito da una Giuria che ha sempre avuto in sé il meglio della critica letteraria italiana, tanto da potere affermare che uno dei meriti del Premio è stato anche quello di unire nel segno di Moretti alcune tra le più note e insigni figure del Novecento letterario italiano come Geno Pampaloni, Alfredo Giuliani, Ezio Raimondi, Dante Isella, Umberto Carpi.
Oggi la Commissione giudicatrice è composta da Gianluigi Beccaria, Franco Contorbia, Renzo Cremante, Giulio Ferroni, e Pier Vincenzo Mengaldo.

Emilio TORCHIO

Emilio Torchio (Genova 1977) si è laureato a Genova ed è ricercatore presso l’Università di Padova. Si è occupato principalmente di lirica del Cinquecento e di poesia dell’Ottocento. Ha curato l’edizione delle Rime di Giovanni Guidiccioni (Commissione per i Testi di lingua, 2006), del Carteggio Pascoli-D’Annunzio (Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Pascoli, 2008), delle Rime sanminiatesi di Carducci (Aracne, 2009), dell’Edmenegarda di Giovanni Prati (Salerno, 2015). Nel 2016 per i tipi del modenese Mucchi è uscita l’edizione vincitrice del Premio Moretti.

Il libro vincitore

A partire dal 1894, le Rime nuove sono accompagnate dalle date 1861-1887: raccolgono, dunque, un quarto di secolo della produzione poetica di Carducci, a cominciare dal suo trasferimento a Bologna, con cui davvero incipit vita nova. Prima di quella svolta, gli Juvenilia, datati dall’autore al 1850-1860; dopo, la maturità.
Secondo l’organizzazione carducciana, le Rime nuove formano insieme alle Odi barbare il dittico che raccoglie la sua produzione maggiore: da una parte, i testi in rima; dall’altra, i testi in metrica barbara. Nell’omnibus del 1901, a fare da contorno, oltre ai già citati Juvenilia, i testi dei Levia Gravia (1861-1871), quelli di carattere politico confluiti nei Giambi ed Epodi (1867-1879), e infine i senilia di Rime e ritmi, un titolo che riunisce la suddivisione metrica già proposta nel dittico maggiore.
L’edizione critica propone il testo delle Rime nuove secondo l’ultima volontà dell’autore, individuata nella seconda edizione delle Poesie (1902), e lo accompagna con l’apparato delle varianti a stampa. Fornisce inoltre la documentazione relativa ai materiali preparatori (stesure manoscritte, bozze, prime edizioni in rivista), conservati per gran parte nell’archivio di Casa Carducci.
(Fonte: http://www.mucchieditore.it/index.php?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl&product_id=2365&category_id=42&option=com_virtuemart&Itemid=4&lang=it)

Elisa DONZELLI

Elisa Donzelli (Torino 1979) dottore di ricerca in italianistica, è stata assegnista di ricerca de «La Sapienza» e ha compiuto un post-dottorato alla Fondazione Cini di Venezia. Studiosa di letteratura del Novecento, di poesia e traduzione poetica, svolge attività di ricerca presso archivi nazionali e internazionali. Frutto di queste indagini sono la prima monografia Come lenta cometa. Traduzione e amicizia poetica nel carteggio tra Sereni e Char (Aragno 2009), la cura delle traduzioni inedite di Sereni da Char (Due rive ci vogliono, Donzelli 2010), l’ideazione della mostra Giorgio Caproni. Roma la città del “disamore” (con la cura del relativo catalogo, De Luca 2012), la recente monografia Giorgio Caproni e gli altri. Temi, percorsi e incontri nella poesia europea del Novecento (Marsilio 2016), accanto a diversi altri saggi sulla letteratura europea del Novecento.
È professore a contratto presso il dipartimento Filcospe dell’Università di Roma Tre e condirige la collana di poesia della Donzelli editore.

Il libro vincitore
Il volume raccoglie i risultati di un intenso lavoro di ricerca condotto all’interno di archivi italiani e stranieri del Novecento. È un libro sulla poesia di Caproni ed è un libro su altri scrittori, artisti e intellettuali testimoni dell’eredità culturale di uno dei protagonisti della poesia europea del Novecento. Altri protagonisti non solo italiani poiché sin da giovanissimo Caproni ebbe a che fare con contesti che superavano i confini nazionali. Da un lato grandi voci della poesia italiana: Mario Luzi, Vittorio Sereni, ma anche Libero Bigiaretti, Mario Mafai, Diego Valeri, Margherita Guidacci il cui dialogo con il poeta livornese viene scoperto o riletto alla luce delle carte ritrovate. Dall’altro scrittori e intellettuali europei che, anche grazie all’esperienza di traduzione compiuta da Caproni, hanno giocato un ruolo decisivo nella definizione di grandi temi della poesia moderna: Pierre J. Jouve, Antonio Machado, Federico G. Lorca, René Char, Maurice Blanchot. È nella biblioteca privata del poeta, e non solo qui, che l’autrice individua una serie di letture compiute nel tempo e spesso incentrate sulla figura della Bestia. Libri letti, riletti, dedicati, annotati, mostrano come uno dei motivi dominanti dell’ultimo Caproni (e della riflessione sul linguaggio in genere) affondi le sue radici in un passato lontano; perché fin dal 1935 Giorgio Caproni la Bestia l’aveva scoperta, tenuta d’occhio, studiata attraverso la voce e i libri degli altri.
(Fonte: http://www.marsilioeditori.it/libri/scheda-libro/3172423/giorgio-caproni-e-gli-altri)

Alfredo STUSSI

Normalista (dal 1957-58 al 1960-61; perfez. 1961-62). Professore incaricato dal 1968, ordinario dal 1985 di «Storia della lingua italiana» alla Scuola Normale Superiore; professore ordinario di «Filologia italiana» dal 1971 al 1984 nell’Università di Pisa; visiting professor presso UCLA e Harvard University.
È condirettore della «Biblioteca di scrittori italiani» della Fondazione Pietro Bembo, membro del Comitato direttivo del programma «Testi letterari per la storia della cultura della Svizzera italiana» e del Comitato per la pubblicazione delle fonti relative alla storia di Venezia.
Le sue principali attività di ricerca riguardano l’edizione con commento linguistico di testi volgari antichi, la lingua letteraria e la storia degli studi filologico-linguistici tra Otto e Novecento. Presso la Scuola Normale sovrintende all’edizione dei volumi del Carteggio D’Ancona e del Carteggio D’Ovidio.
Nel 1993 al suo libro Lingua dialetto e letteratura è stato conferito il premio Antonino Pagliaro per la Linguistica; nel 2000 l’Accademia Nazionale dei Lincei gli ha assegnato il premio internazionale «Antonio Feltrinelli» per la Filologia e Linguistica; nel 2005 al suo libro Storia linguistica e storia letteraria è stato conferito il premio Biagio Marin per la critica letteraria.
È socio di varie istituzioni fra cui l’Accademia della Crusca, l’Accademia Nazionale dei Lincei, la Commissione per i Testi di lingua, l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, la Deputazione Veneta di Storia Patria, l’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, l’Accademia Virgiliana, l’Accademia dell’Arcadia, l’Accademia lucchese di Scienze Lettere ed Arti, il Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, la Society for Textual Scholarship, ed è membro dei comitati di redazione scientifica o di direzione delle riviste «Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa», «Dialoghi», «Lingua e Stile», «il Nome nel testo», «Il Parlar franco», «Quaderni petrarcheschi», «Romance Philology», «Revue critique de Philologie Romane».
Tra le pubblicazioni più significative si ricordano: Testi veneziani del Duecento e dei primi del Trecento, Pisa, Nistri-Lischi 1965; Studi e documenti di storia della lingua e dei dialetti italiani, Bologna, il Mulino 1982; Lingua, dialetto e letteratura, Torino, Einaudi 1993; Tra filologia e storia. Studi e testimonianze, Firenze, Olschki 1999; Tracce, Roma, Bulzoni 2000; Breve avviamento alla filologia italiana, Bologna, il Mulino 2002; Storia linguistica e storia letteraria, Bologna, il Mulino 2005; Fondamenti di critica testuale, Bologna, il Mulino 2006 (nuova ed. aggiornata); Introduzione agli studi di filologia italiana, Bologna, il Mulino 2007 (nuova ed. aggiornata); Maestri e amici, Bologna, il Mulino 2011.
(Fonte: https://www.sns.it/ugov/persone/alfredo-stussi)

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